BARI. Dal nostro inviato
«Tassare le rendite finanziarie della previdenza di primo pilastro al 20% – mantenendo quelle dei fondi complementari all'11,5% – è stata una svista della manovra finanziaria che il ministero del Lavoro è impegnato a correggere quanto prima». Lo ha detto, dal palco del teatro Petruzzelli di Bari, durante l'ultima giornata del Congresso nazionale degli ingegneri, Francesco Verbaro, consigliere giuridico del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. «La richiesta di chiarimenti all'Economia è partita subito - ha spiegato poi Verbaro, a margine dei lavori – perchè non è logico penalizzare fiscalmente la previdenza obbligatoria senza intervenire invece su quella complementare, qualunque scelta d'investimento si decida di fare. Sono in corso i contatti – ha concluso – per trovare a breve una soluzione». Una rassicurazione per il presidente di Inarcassa, Paola Muratorio, che a un parterre prevalentemente maschile e maturo di delegati, aveva parlato di un vero e proprio «taglieggiamento» delle risorse delle Casse e snocciolato un quadro economico di ""arretramento"" della ricchezza della categoria.
«Dai dati delle dichiarazioni 2010 su redditi 2009 di Inarcassa – ha spiegato Muratorio – risulta, per la prima volta, una diminuzione del monte complessivo di volume d'affari: da 5.850 milioni di euro del 2008 è sceso, infatti, a 5.620 milioni nel 2009. Anche il volume d'affari medio, nel 2008, di 52.800 euro lordi, si è contratto l'anno successivo a 48.800 euro». Drammatico il divario tra ingegneri uomini e donne, tutti liberi professionisti. Per gli uomini si è passati da 56.400 euro (nel 2008) a 52.200 (nel 2009). Le donne (circa l'11% della categoria) arretrano da 22.400 euro a 21.400 euro.
La giornata dedicata alle professioni è stata anche l'occasione, per gli ingegneri, di confermare il proprio assenso alla riforma delle professioni contenuta in manovra e di rilanciare due punti che il presidente del Consiglio nazionale, Giovanni Rolando, vorrebbe inserire nella riforma dell'ordinamento "tecnico": assorbire in una sezione specifica dell'Albo tutte le società di ingegneria, e arrivare all'eliminazione del sistema «3+2» per le facoltà di ingegneria, ripristinando il ciclo unico. Un punto, quest'ultimo, che ha trovato d'accordo Giorgio Squinzi, Ceo del gruppo Mapei e vicepresidente di Confindustria.
L'orientamento dei giovani per un proficuo accesso alle professioni sarà il tema al centro dell'intervento che il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi terrà oggi al convegno «Prospettive del notariato: selezione, meritocrazia, deontologia e previdenza», organizzato a Rimini (Grand Hotel, 9-18.30), dall'Associazione sindacale dei notai dell'Emilia-Romagna.
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